Si è svolta mercoledì 22 maggio, ore 18.00, presso la Biblioteca civica di Pordenone l’Assemblea 2013 dei soci della Coop. sociale FAI.
Qui di seguito il comunicato stampa del Bilancio 2012, che vede un positivo incremento del fatturato e dell’occupazione.
L’assemblea societaria svoltasi a Pordenone conferma FAI tra le principali imprese sociali del Friuli Venezia Giulia. Questo il dato generale che emerge dal bilancio 2012 approvato dai soci della cooperativa, presso la Sala convegni della Biblioteca di Pordenone.
I dati principali che illustrano le caratteristiche di un anno di lavoro e di FAI: ricavi per 8.708.230 euro (una crescita del 5,29% rispetto al 2011), 327 lavoratori iscritti a libro paga, 298 a tempo indeterminato, un utile d’esercizio di 117.867 euro, un patrimonio netto che per la prima volta nella storia della Cooperativa supera il milione di euro. Con il 90,5% di lavoratrici, FAI da sempre si caratterizza per essere un’importante risorsa per l’occupazione femminile. Dati che hanno sviluppato nuove azioni di conciliazione aziendale, incrementando le attività dello Sportello informativo, arricchendo l’offerta con l’avvio di un Punto Verde intergenerazionale presso Casa Colvera.
Altro dato importante è quello sul turn over aziendale, praticamente fermo da anni. I tre principali settori d’intervento rappresentano una continuità rispetto alle aree dei servizi erogati: anziani (40,94%), disabili (49,85%) e salute mentale (9,20%).
Più di 468.000 le ore lavoro retribuite e circa 400 gli utenti seguiti quotidianamente nelle sedi operative.
Si è confermato anche nel 2012 l’impegno della società in materia di contratto di lavoro, formazione, sicurezza e sistema qualità certificato.
«Questi numeri fotografano più di ogni altra parola – spiega il Presidente Fabio Fedrigo – quello che è stato prodotto grazie ad un grande lavoro di squadra. Il lavoro quotidiano dei nostri soci, a tutti i livelli, ha contribuito in questi ventisette anni a costruire un’impresa sociale solida e sana sotto il profilo dei bilanci e della crescita occupazionale. Sapere che la società per cui si lavora ha un buon patrimonio economico e basi finanziarie adeguate, è motivo di serenità. Dopodiché i tempi sono durissimi e difficili, ma intanto – afferma il Presidente – diamo valore a quello che abbiamo. È importante sottolineare che il nostro è un lavoro condiviso e costruito dentro il tessuto sociale delle comunità locali, condiviso con istituzioni, famiglie e terzo settore. Quando una società riesce a far coniugare dignità occupazionale e lavoro di cura, crescita economica e visione d’impresa, questa società diventa patrimonio della comunità, risorsa per le istituzioni e le famiglie. Oggi nel nostro Paese, in ogni settore della nostra economia – prosegue Fedrigo – c’è fame di imprese credibili e sane, trasparenti per conduzione e condotta. Il mercato è sempre più caratterizzato da imprese (piccole o grandi) angosciate dal non farcela, dall’essere spazzate via, e questo abbassa il profilo delle scelte e del fare impresa. Abbassa purtroppo il livello delle risposte, per qualità e quantità, alla domanda di salute dei cittadini».
FAI ha scelto per queste ragioni, insieme a Codess FVG (Udine) e 2001 Agenzia sociale (Trieste) di costituire nel 2012 la prima Rete per l’innovazione nel sociale in Regione. Un laboratorio per la messa in comune di politiche sociali, che nel 2013, ha fatto nascere il consorzio Vives, aggregato di oltre 1.200 soci lavoratori e con un volume di economia sociale di quasi 35 milioni di euro.
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