Sintesi storica
Il pensiero di Casa Padiel si muove attorno al convegno “La città accogliente”, tenutosi ad Aviano nel 1996: si gettano in quella sede le basi che sosteranno qualche anno dopo la realizzazione del progetto residenziale che tuttora promuove una modalità di lavoro allora ante litteram, la coprogettazione. Nel 1999 si arriva alla delibera che sancisce ufficialmente quali attori (A.S.S. n.6, Comune di Aviano, Parrocchia di S. Zenone, Associazione “Il Bucaneve” che per gli aspetti gestionali coinvolge il Consorzio Leonardo), responsabilità, impegno di risorse e strumenti saranno coinvolti nel progetto di Casa.
L’Azienda per i Servizi Sanitari, per le competenze che le sono proprie, ha assunto il compito di garantire la funzionalità di Casa Padiel e gli interventi sanitari e socio-assistenziali. Contestualmente i soggetti partners sostengono la Casa sia con interventi di tipo economico sia attraverso iniziative di sostegno e sviluppo, assunte in una dimensione progettuale e relazionale di condivisione di valori e obiettivi. In realtà la gestione della ristrutturazione (l’interfaccia con le maestranze e tecnici incaricati) e dell’arredo sono stati a carico del Consorzio Leonardo, con la collaborazione attiva del Comune di Aviano ed il sostegno finanziario costante della Parrocchia, alla quale si è affianco nelle battute finali il Consorzio Leonardo.
I due fattori tecnici rilevanti e conseguenti che hanno consentito di avviare la Casa sono stati quindi: il passaggio in comodato della Casa da Parrocchia ad Azienda S.S. e la successiva convenzione fra Azienda S.S. e Consorzio Leonardo; una convenzione decennale vincolata ad una anticipazione finanziaria che il Consorzio ha effettuato ricorrendo ad un prestito di Fin.re.co. (la finanziaria regionale della cooperazione regionale).
Casa Padiel è dunque nata dalla collaborazione originale di più soggetti istituzionali, pubblici e privati, che attraverso l’erogazione di contributi e il sostegno a specifiche azioni di sviluppo dell’iniziativa, hanno concorso, ognuno con le proprie competenze, all’apertura della Casa e alla definizione del compito (mission) della stessa.
Nell’aprile del 2002 la Comunità apre. Cosa di allora si è mantenuto o modificato? Iniziamo dal pensiero, che oggi si esprime in questi termini (e poco si discosta dall’ormai distante ’96). Le riflessioni che si pongono in merito alla Casa è che essa sia il luogo fisico e simbolico attorno a cui si dispiega la vita di ogni persona, che dà identità e protezione, rende possibile l’autonomia e la vita di relazione.
Una Casa destinata a un’accoglienza che si sviluppa come quella che, naturalmente, dovrebbe seguire l’esistenza di ogni persona: ossia un luogo scelto per risiedervi tutta la vita.
Finalità
La struttura è destinata a persone disabili adulte coinvolte in processi di deistituzionalizzazione, si tratta di soggetti provenienti da istituti o centri residenziali non adeguati rispetto alle volontà e potenzialità espresse, o che non possono più fare affidamento sul nucleo familiare di origine perché questo è assente o incapace di far fronte alle loro difficoltà.
Nella Casa le persone devono sentirsi sicure, protette e condividere un clima in cui diventi naturale poter esprimere le proprie richieste e bisogni e preoccuparsi della salute fisica ed emotiva propria e dell’altro: è fondamentale per raggiungere questo obiettivo che la gestione degli spazi, dei tempi e l’organizzazione siano condivise con le persone che ci vivono.
Per le difficoltà presentate dalle persone che vi abitano è necessaria la presenza di operatori, i quali devono avere una funzione di supporto: essere a sostegno delle persone per tutelare il loro benessere personale e sociale ed eventualmente aiutarle a migliorarlo.
L’intervento dell’operatore deve essere pertanto pensato come un approccio capace di comprendere le difficoltà delle persone nei termini in cui si pongono per ognuno di loro, nella loro esistenza e in quel particolare momento della vita.
Un sostegno che non si sostituisce ma si affianca com-prendendo e accogliendo l’esperienza di vita e l’esperienza quotidiana.
Abitanti
Casa Padiel è destinata ad accogliere persone disabili adulte di entrambi i sessi e che possono essere affette da limitazioni, anche gravi, dell’autonomia e dell’autosufficienza.
Condizione indispensabile per l’ingresso è la capacità delle persone di sviluppare modalità relazionali adeguate a sostenere una vita di comunità e a contribuire a costruire un clima di scambio e condivisione dell’esperienza quotidiana.
In tal senso, anche l’accoglienza di un nuovo ospite deve essere condotta in modo tale da garantire il benessere degli attuali abitanti e tutelare quello del nuovo ingresso. Ad oggi gli ospiti accolti sono tre, presenti sin dall’apertura di Casa Padiel (delibera n.513 del 25/07/01 dell’A.S.S. 6).
Caratteristiche della struttura
La struttura è una casa colonica, di costruzione antecedente al 1942, situata nella zona centrale del paese (2-3 minuti a piedi dal Comune e centro paese) ed è di proprietà della parrocchia S. Zenone di Aviano in accomodato trentennale all’ASSn°6.
La Casa, ristrutturata per poter essere utilizzata per il progetto Casa Padiel, è disposta su tre piani: piano terra, zona giorno (cucina, salottino, 2 bagni, sala riunioni); primo piano, zona notte (4 camere con 2 bagni); secondo piano, zona mansarda (sala per incontri e camera con bagno). I piani sono collegati tra loro da un’ascensore e da scale (esterne tra piano terra e 1° piano con ballatoio, interne tra 1° e 2° piano).
Fanno parte della Casa: l’ex stalla e fienile che non sono utilizzabili perché necessitano di ristrutturazione; un paio di tettoie, adibite a depositi di cui una garage per il mezzo; il terreno parzialmente utilizzato per colture e allevamento di animali domestici. La superficie totale di tutta la struttura è di 7.200 mq.
Volontariato
Il percorso di integrazione perseguito storicamente a Casa Padiel ha stimolato la partecipazione al progetto delle risorse informali presenti nel territorio. Questo garantisce oggi di poter attingere per specifiche attività al sostegno volontario di singole persone, dell’associazione Bucaneve stessa, e alla disponibilità degli operatori della casa.
Questo ha garantito il potenziamento della rete sociale afferente la casa e delle buone prassi di vita comunitaria che si sono tradotte in:
Tali risultati sono da attribuire al costante lavoro del Responsabile della Casa che con il sostegno di tutti gli operatori ha coordinato tali attività e ha sostenuto nel tempo la rete solidale degli interventi.
CASA PADIEL
The idea to create Casa Padiel starts from a meeting in the town of Aviano in 1996 but the project becomes real only some year after.
The partners of this project are: the Azienda per i servizi sanitari (territorial health service), the municipality of Aviano, S. Zenone church, the Association “Il Bucaneve” and the Consorzio Leonardo. Each partner cooperates with its own competences in order to open the structure and to define its aim.
In April 2002 Casa Padiel opens. The Azienda per I servizi sanitari gives to Consorzio Leonardo the role of manager of the structure and finances the project.
All the partners think that the house could be a physical and symbolic place where people get protection and identity as well as independency and inter-personal relationships.
In other words, Casa Padiel becomes the new home for these people.
Aim
The structure is addressed to disabled adult people that were hosted in unsuitable structures or people that have got a family that can’t take care of them or it’s unable to do it.
Casa Padiel provides safety, protection and a familiar climate that encourages people to express their needs and allows them to take care of each other.
Due to the handicap of this people, the presence of some operators is necessary. They have a role of support: they protect people’s personal and social well-being and improve it.
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